lunedì 26 gennaio 2009

la configurazione VENTANIANA...

In campo subacqueo negli ultimi tempi, ci sono stati vari scambi di opinioni fra simpatizzanti del settore non troppo pacati, anzi, scoppiati in divergenze difficili da appianare, il tutto dovuto ad alcune differenze sulla configurazione.
Pare che alla fine sia stato appurato che la configurazione Hogartiana sia la migliore in fatto di sicurezza e funzionalità, tanto che varie didattiche la mettono come OBBLIGATORIA per poter conseguire i vari brevetti TEK.
Su questo mi dispiace ma avrei qualcosa da obbiettare, tanto che ho elaborato una mia configurazione, la quale ritengo attualmente la migliore e la più sicura da adottare in acque libere (per acque libere intendo mare aperto, relitti compresi, in somma escludo solamente le grotte.).
Adesso vi vado ad illustrare,le differenze e le affinità con la configurazione sopra citata.
Innanzi tutto il GAV, che come quello che richiede la filosofia DIR è un tutto dietro, possibilmente con schienalino d’acciaio, in modo da spostare il peso più in alto, per acquistare più idrodinamicità e ridurre il peso in cintura, ma gli spallacci a differenza dei gav tecnici deve avere un sistema di sgancio a clip, meglio se d’acciaio ( in commercio si reperiscono clip d’acciaio) e se regolabile, tipo gav ricreativi. Mentre al ventre come tutti i gav tecnici, deve essere fissato con una cintura con fibbia a sgancio rapido e regolabile (modello cintura dei pesi) alla quale deve essere fissato un occhiello con clip al quale verrà fissato il sottocavallo che ritengo sia insostituibile, in più deve avere un ulteriore fissaggio sternale anch’esso munito di clip a sgancio rapido e regolabile.
Passiamo alla disposizione delle fruste ed ai loro fissaggi, il metodo dir prevede per il primo erogatore una frusta lunga 2,10 metri la quale dopo essere passata sotto il canister della torcia od il coltello fissati alla cintura ventrale sulla destra, deve passare dietro il collo da sinistra, in modo da uscire dalla parte destra prima di essere messo in bocca, tale erogatore deve essere usato anche come eventuale fonte d’aria alternativa. Mentre il secondo erogatore deve avere una frusta di circa 60 centimetri, deve provenire da destra ed essere fissato al collo con un elastico in modo che risulti di facile reperibilità in caso di necessità.
La mia configurazione invece prevede che la frusta del primo erogatore sia lunga 60 centimetri , provenga da destra e passando sopra la spalla vada direttamente alla bocca, mentre quella del secondo, usato anche come fonte d’aria alternativa, lunga un metro e proveniente da destra, deve essere fissata ad un apposita clip che a sua volta è fissata a un d ring nella parte bassa del cinghiaggio destro e da li l’erogatore risale fino ad essere fissato con un laccio elastico al cinghiaggio dello sternale destro, in modo da essere facilmente reperibile e di rapido sgancio anche da parte del compagno. Le fruste che provengono da sinistra invece devono rimanere nella parte sinistra del gav, quella del manometro deve fare lo stesso giro di quella della fonte d’aria alternativa, solo dall’altra parte, quella del vis lunga 60 centimetri proviene da sopra la spalla sinistra e dopo essere stata fissata al corrugato con un apposita clip, va ad agganciarsi al gruppo di carico, mentre quella dell’ eventuale muta stagna, passa sotto il braccio sinistro e si aggancia alla valvola di carico.
La torcia, che quasi tutti i sub portano, non deve essere munita di pacco batterie separato, o se ne è munita, deve essere portata in mano o infilata nella stessa, esclusivamente dalla stessa parte di dove è posizionato il pacco batterie, questo fa si che tutto quello che proviene da destra rimanga nella parte destra del GAV, mentre tutto quello che proviene da sinistra rimanga nella parte sinistra del GAV.
Tutto ciò è dato dalla necessità che si verifichi un caso dove è necessario togliere il gav (vedi eventuali impigliamenti) in tempi relativamente brevi e senza traumatizzare ulteriormente l’eventuale vittima con varie manovre complesse e continuando a farle tenere il suo erogatore in bocca fino ad avvenuta manovra. Infatti come avrete notato leggendo la parte centrale del gav è libera da ogni intralcio e quindi facilmente apribile, cosa favorita anche dalle clip a sgancio rapido presenti sul gav.
Questa a mio vedere è la migliore configurazione per quanto riguarda la sicurezza in acqua.
Invito tutti i lettori di questo blog a fare una riflessione su quanto sopra citato.
Ciao a tutti VENTA.

sabato 24 gennaio 2009

che bello non capire una........

Ogn’uno a casa sua fà come vuole e questo è inconfutabile.
Ma visto che qualcuno di mia conoscenza, al quale in tempi non troppo remoti, ho dato la mia assistenza ed il mio aiuto, ricevendo in cambio da prima un bel niente di niente e poi solo calci nel culo( scusate le parole, ma quando ce vò ce vò), scrivendo sul SUO forum tratta un personaggio che crede essere io (in questo caso voglio proprio lasciarglielo credere), in malo modo, dicendo che non capisce una SEGA, la cosa potrebbe anche essere vera, dal suo punto di vista, infatti tale personaggio non pensa solo ed esclusivamente a quanto può guadagnare da ciò che fa, spacciando il tutto per giusto, migliore e più sicuro. Ma pensa in primo luogo al connubio fra divertimento, sicurezza e spesa, questo tutto a pro del proprio e dell’altrui divertimento, cosa che lui non pensa nemmeno di fare.
Visto che il dittatore in questione crede di essere l’onnipotente e di poter fare il bello ed il cattivo tempo nell’ambito del suo settore, posso solo dire che lui la SEGA la capisce bene, infatti fa di tutto per togliersi di dosso le responsabilità, per scroccare lo scroccabile e per mettersi in mostra in modo da poter vendere il vendibile e il non.
Quando tale persona comincerà (credo mai e poi mai) a frugarsi in tasca per conseguire il suo hobbie credo che alcune delle sue convinzioni faranno come i castelli di carte cioè cominceranno a cadere ed allora io sarò alla base ad aspettare!
Ciao a tutti VENTA.

domenica 11 gennaio 2009

una giornata nel mio elemento naturale...neve!

Nel mio blog fino ad ora ho parlato quasi esclusivamente di giornate passate al mare a fare immersioni, ma come molti di voi sanno la subacquea non è l’unica mia passione sportiva.
Quindi, oggi, ho passato la mia giornata sulla neve,un altro elemento a me familiare, certo mi sarebbe piaciuto anche andare in acqua, visto quello che racconta il presidente del Sub Way nel forum di tale associazione, ma purtroppo la subacquea si può fare in qualunque stagione, mentre lo sci si può fare solo in inverno e con le eccezionali nevicate di questi ultimi periodi, chiunque sia appassionato a tale disciplina non può rinunciare a praticarla ed io non vi rinuncio affatto!
Come per ogni domenica che si rispetti ( e qui il discorso vale sia per lo sci che per la subacquea) al venta non piace fare le file, quindi si alza di buon mattino, intorno alle 6.15 per poter essere sulle nevi dell’ Abetone all’apertura degli impianti, fissata per le 8.00 del mattino ( alcuni amici come si suol dire storgono il naso quando gli propino certi orari, incominciano a dire che non vanno mica a lavorare.) e a quell’ora ero proprio li a fare lo skipass, quale fare, il giornaliero o il mattiniero?
Il mattiniero naturalmente, visto che tanto alle 13.00 quando finisce la sua validità, io sicuramente non ce la farò più a sciare.
Prendo il primo impianto alle 8.15, ed arrivato in cima subito mi butto sulla 2*, la faccio naturalmente tutta di un fiato ed arrivato in fondo non trovo fila a gli impianti, così riparto e via per la 3*, sempre senza “levare”.
Così è stato per tutta la mattina, piste quasi sgombre, o per lo meno che ti permettevano di fare la tua andatura senza creare pericoli ed intralcio per gli altri sciatori,questo in tutto il comprensorio e niente file a gli impianti di risalita.
Alle 12.30 ho smesso, con una stanchezza addosso che non vi dico, ma anche con altrettanta felicità, per la mitica mattinata di divertimento!
Per me, pur non essendo uno sciatore provetto,ma abbastanza capace, la neve è adrenalina pura e questa si trasforma in divertimento puro!
Ciao a tutti e alla prossima sciata!
Venta.
*2= pista Zeno 2
*3= pista Zeno 3

martedì 6 gennaio 2009

la prima immersione del............. 2009

Cielo grigio stamane attorno alle 7.00 quando mi sono alzato con l’intento di andare ad immergermi nelle acque della costiera Livornese.
Nonostante ciò sono ugualmente partito alla volta della meta prefissata, con in cuor mio anche un po’ d’apprensione e d’ansia, infatti era la prima volta che sarei uscito in barca con il nuovo gruppo di sub.
Arrivato al diving, l’intramontabile DEEP INSIDE, un tiepido sole mi ha accolto, assieme ai mitici gestori (Mauro ed Elisabetta) ed assieme al presidente del SUB WAY alla sua compagna ed a gli altri componenti del gruppo. Devo dire che mi sono da subito sentito a casa e non solo per la solita accoglienza ricevuta da Mauro ed Elisabetta, ma anche da quella dei Componenti del Sub Way che mi hanno da subito trattato come uno di loro, tanto che quando, come al solito mi son messo in disparte a preparare la mia attrezzatura, un componente del gruppo, scherzosamente mi ha chiesto se loro mi facessero “schifo”.
Mentre preparavamo le attrezzature, il carisma e la simpatia di Patrizia, Natasha non che quella di Spartaco, Francesca e de gli altri ha tenuto banco fino a che non siamo arrivati sul punto d’immersione, li una volta formati i gruppi, le coppie e vestiti, siamo scesi in acqua, immersione facile, vista anche la visibilità ed il punto d’immersione, ormai conosciuto da tutti (le Gorgonie),li, lungo la cima dell’ancora abbiamo raggiunto il canale e dopo un giretto di circa 30 minuti, siamo ritornati nuovamente sulla cima. Abbiamo iniziato la nostra risalita, anche se per qualcuno con delle piccole difficoltà, ma niente di che. Giunti in superficie ci aspettava un mare tutt’altro che calmo, il quale ci ha messo un po’ in difficoltà nel salire a bordo del gommone, come al solito, io sono rimasto in acqua fino all’ultimo per aiutare eventuali sub in difficoltà, ma la cosa non è stata necessaria, sul gommone con il mare in quelle condizioni, i componenti del gruppo non erano propriamente al top, ma grossi problemi non ce ne sono stati, fino al momento di salpare l’ancora, la quale non voleva saperne di essere salpata, se non che la bravura di Mauro e la tenacia mia e di un altro sub del quale non ricordo il nome, hanno fatto si che anche questa situazione trovasse la sua risoluzione.
Al nostro ritorno in banchina, Elisabetta ci aspettava per prepararci un piatto di penne, accompagnate da un buon vino e da un panettone portato a sua volta da Francesca, la quale aveva portato anche due bottiglie di spumante. Dopo aver mangiato e brindato assieme ai pochi rimasti, chi siamo persi in chiacchiere fino alle 15.00 circa.
In conclusione voglio ringraziare i componenti del Sub Way, per avermi accettato nel loro gruppo, non che gli stessi con Mauro ed Elisabetta per la bella giornata che mi hanno fatto passare.
Grazieeeeeeeeeee!!!!!!!!!!!!!!!!!!!