lunedì 25 agosto 2008

Divertirsi in sicurezza! parte seconda...

Siamo giunti alla seconda parte di divertirsi in sicurezza e quindi voglio proprio partire dai neofiti che affrontano per la prima volta la subacquea.
Non voglio certamente parlare di quale didattica sia la migliore per incominciare, perché ogni una ha un suo modo di affrontare la cosa, ne voglio parlare certamente di Marche di attrezzature, ma di attrezzature stesse!
Agli inizi si possono noleggiare le attrezzature necessarie ed in quel caso si prende certamente ciò che il negozio a cui ci appoggiamo, ha a disposizione, ma se invece decidiamo di acquistarle, la cosa cambia ed arriva il dilemma, a chi affidarsi per la scelta. Certamente i negozianti tendo a dare ad un neofita il materiale di rimanenza, cioè quello che gli esperti non acquisterebbero. Allora è qui che entra in ballo la figura dell’istruttore, che se esperto, aggiornato sulle novità in circolazione e non è sponsorizzato da una ditta in particolare, è certamente colui che vi può dare i consigli migliori.
Io in qualità di istruttore non vi voglio certamente consigliare, questa o quella marca, ma vi voglio ,mettere in guardia da chi in principio vi consiglia di acquistare attrezzature particolari, che a voi neofiti non serviranno certamente per lungo tempo.
Quindi, vi dico: Acquistate attrezzature standard, che praticamente vanno bene per tutti i tipi di immersioni ricreative e che vi vadano bene come taglia, per quanto riguarda mute, gav e pinne. Poi una vota che avete la vostra attrezzatura, consultate qualcuno che vi insegni ( e qui non è detto che il vostro istruttore lo sappia fare) a posizionarla in modo che stia il più vicino possibile al corpo, che non vi siano cose che pendano a destra e sinistra, ma che allo stesso tempo sia di facile manovrabilità e lettura( nel caso degli strumenti che segnalano, tempo, profondità e scorta di gas) per voi ed il vostro compagno.
A questo punto dopo aver frequentato il corso open water, che vi porterà fino ad una profondità di 18 metri e dopo un certo numero di immersioni fatte in assoluta sicurezza e registrate sul vostro log book , sarete pronti per affrontare profondità maggiori e la terza parte di immergersi in sicurezza!
Ciao a tutti dal vostro venta.

mercoledì 20 agosto 2008

una domenica da Roland...




Le nuvole all’orizzonte e la preoccupazione del traffico di rientro non fermano certo i due fratelli, che anche domenica si sono avventurati in quel di Cavo all’Isola D’elba, per fare un immersione con il Cavo diving capitanato dall’evergreeen Roland!
Saltando i preliminari della partenza, arriviamo a Cavo con l’aliscafo attorno alle 9.00 e ci accorgiamo che soffia un leggero scirocco il quale ci obbligherà certamente a navigare verso nord per poter trovare un ridosso.
Infatti arrivati al diving, il quale per le estati calde ha una logistica d’eccellenza, visto che è situato nel giardino dell’hotel Cristallo, dove fa da padrona l’ombra di piante d’alto fusto, subito Roland ci informa che faremo lo Scoglietto di Porto Ferraio. Mentre ci prepariamo per trasferirci sulla barca ecco che arriva una nostra conoscenza, il quale ci informa che fa da guida, proprio in quel diving, infatti poi sarà proprio lui a “portarci” in immersione.
Partiamo con il gozzo di Roland attorno alle 10.00 e durante la navigazione che durerà all’incirca una ora, il mare anche se non è calmo non minaccia burrasca, infatti tutta la navigazione si svolge senza intoppi! Gettiamo l’ancora vicino allo scoglietto ed alla parete che andremo a visitare, tutti pronti e giù per 50 minuti d’immersione, dove incontriamo varie Cernie, una Musdella alcuni Scorfani ed altre varietà di pesce.
Essendoci immersi per primi, usciamo anche per primi e ci accorgiamo che il mare inizia a montare, di li a poco anche gli altri risalgono, e subito il capitano, chide di risalire il più in fretta possibile, perché la barca si sta avvicinando pericolosamente a gli scogli, tutti a bordo ed inizia a salpare l’ancora, qui arriva l’intoppo, l’ancora sembra incastrata e lo scoglio si fa pericolosamente vicino, l’argano tira ma l’ancora non si salpa, prova che ti riprova, si rompe la parte che tiene in guida la catena, prima che essa arrivi all’argano.
A questo punto non è più possibile salparla con l’argano, visto che la catena non è mantenuta in guida dall’apposito oggetto,una persona si prepara per scendere a constatare la situazione, ma prima che essa si tuffi intervengo io, e dico : Ragazzi proviamo a salparla a mano. Subito il fratello la guida di cui ho parlato prima ed io incominciamo a tirare, durante lo sforzo, facciamo ogni tanto una pausa assicurando la catena ad una bitta. Dopo qualche pausa e molto tirare ecco che sentiamo alleggerire la forza di trazione, l’ancora è libera finalmente, ancora un piccolo sforzo e la issiamo a bordo, la gente in barca gioisce, possiamo finalmente trarci d’impaccio.
Partiamo con il mare non proprio tranquillo, il gozzo rolla, infatti io mi faccio anche un bel volo dalla seduta al fondo della barca, senza conseguenze per fortuna!
Ed ecco che si conclude l’avventura all’Elba, felici di aver fatto una bellissima immersione ed un salvataggio in estremis, ma un po’ rammaricati per l’incidente alla barca.
Tutto sommato è stata una giornata positiva, passata all’insegna del buon umore e dell’allegria, come sempre in questi casi, dove l’amicizia fa da padrona nel divertimento!

venerdì 15 agosto 2008

Divertirsi in sicurezza! parte prima

Siamo ormai giunti nel 2008 e le tecniche per le immersioni si sono evolute a tal punto che, ogni didattica propone il suo modo di vivere l’ambiente subacqueo.
Io sono un istruttore sub e come ho sempre sentito dire, gli istruttori devono crescere d’esperienza ed imparare nuove tecniche che permettano a gli allievi, di divertirsi in assoluta sicurezza.
Chi di voi è già un sub, saprà benissimo che andare sott’acqua, è un po’ come andare in auto e cioè che se si rispettano le regole, che ci hanno insegnato nei vari corsi, che tutti noi abbiamo frequentato, la cosa non è affatto pericolosa!
Andando a giro nei vari diving e parlando con questo e quello, ho visto e sentito situazioni diverse, da le quali ho sempre cercato di scartare le cose inutili e prendere le cose utili, senza però sconfinare nel maniacale perfezionismo.
Se navigate un po’ su youtube, troverete in giro dei filmati interessanti e per lo più divertenti, dove si vedono sub con varie fruste ed oggetti a giro che si potrebbero impigliare anche nell’acqua stessa, ma che in tale situazione si divertono da matti, mentre si vedono anche sub che hanno un assetto neutro impeccabile e non hanno nessuna frusta od oggetto vario che pende dal corpo e quindi nessuna cosa che si potrebbe impigliare, ma che non si divertono affatto ma sono solo li a fare dell’esibizionismo.
A questo punto io vi faccio una domanda! A voi cosa interessa, essere uno dei due gruppi di sub descritti oppure, divertirvi in sicurezza?
Nella prossima puntata vi fornirò alcuni dettagli del modo che ho personalmente sperimentato, di divertirsi in sicurezza, prolungando anche i tempi di fondo, senza prolungare più di tanto la deco da fare, ma ricordate che si comincia sempre dal livello più basso per poter passo passo arrivare a divertirsi in assoluta sicurezza-tranquillità!
Ciao a tutti dal vostro VENTA

lunedì 11 agosto 2008

due full day in Capraia...



Eccoci qua! Nuovamente con voi cari sub e non!
Nelle ultime due domeniche abbiamo fatto due full day veramente fantastici, non a caso entrambi all’isola di Capraia.
Domenica 3 Agosto, dopo esserci contattati a vicenda ed aver fissato con il diving,il fratello, l’omone ed io decidiamo di partire per l’avventura in Capraia, li troviamo anche gli amici del centroservizidiving e con essi facciamo due bellissime immersioni, la prima come di consueto e come fissato in precedenza, alla Secca del Turco, dove incontriamo un branco di Barracuda e varie Cernie di diverse dimensioni.
Non facciamo in tempo ad uscire dall’acqua che subito ci offrono un immersione allo Scoglione, che solo il fratello ed io accettiamo. A parte la trasparenza dell’acqua e qualche scorfano di grosse dimensioni, qui non facciamo molti incontri spettacolari!
Arrivati in porto e dopo aver riposto le attrezzature, ci aspetta una sorpresa, l’omone ci comunica che volendo la domenica successiva, si sarebbe potuto andare a fare la secca di Fabio o secca delle Cernie.
Dopo averne riparlato, accettiamo l’invito, quindi passiamo tutta la settimana a preparare l’uscita e le miscele decompressive (e qui attenzione, presto su questo blog ci saranno delle importanti novità sulle immersioni tecnico-ricreative). Finalmente arriva domenica 10 Agosto, l’emozione è alle stelle, finalmente possiamo toccare con mano la famosa secca, anche se non c’è la certezza visto le condizioni del mare. Ma partiamo da Livorno fiduciosi, il tragitto con la nave veloce non ci sembra poi così veloce, ma arrivati al diving Fabio ci comunica che l’ immersione è fattibile! Ci affrettiamo a preparare le attrezzature e via si parte, pochi minuti di viaggio e l’ancora viene gettata, ma c’è un problema la corrente è forte, ma anche la voglia di vedere lo è! Quindi via in acqua, tutti pronti e giù tirandoci letteralmente alla catena dell’ancora, ma arrivati sul fondo con l’aiuto di Fabio la promessa viene mantenuta alla grande, ci sono molte Cernie anche molto grandi ( e qui arriva la mia gaf, accendo la macchina fotografica ma questa non si accende e subito mi ricordo di non aver inserito la batteria, quindi niente foto delle cernie purtroppo!), 20 minuti di fondo ed i computers, tranne il mio( nell’articolo dedicato capirete il perché!) dicono che la deco accumulata è eccessiva, quindi salutiamo le Cernie con la promessa di tornare a trovarle e via attaccati alla catena, a fare la deco che per molti è lunga ma non per me per fortuna, soli 5 minuti di deco con in più le soste di sicurezza e via in superficie ad aspettare gli altri.
Durante il rientro in porto ci viene chiesto se volevamo fare la seconda immersione ed io dico: se si fa il Turco io si, Fabio dice va bene ed altri tre accettano.
Quindi un pranzo veloce e di nuovo in barca, montaggio delle solite attrezzature e via!
Ancoraggio al Turco e giù, con un immersione che sembra la fotocopia di quella fatta la settimana prima, ma il fascino di questa immersione rimane inalterato nel tempo almeno per me.
Una volta ritornati in porto ci scambiamo le impressioni, che sono certamente positive, fra un panino e l’altro.
Arriva il momento di ripartire e prima di farlo salutiamo Fabio ringraziandolo della fantastica giornata che ci ha fatto passare. Sul traghetto la fatica si fa sentire e quindi chi più chi meno ci abbandoniamo al sonno, ma la giornata si protrae ancora, per finire al ristorante da Dolfo a Chiesina Uzzanese, dove un po’ stanchi ma moto affamati ci scambiamo le ultime impressioni.
Queste è la storia di due fantastici Full day passati in Capraia!
Buone bolle a tutti e non perdete il prossimo articolo, sarà interessante credetemi!

lunedì 4 agosto 2008

una risalida da open...

Si parla sempre più spesso di nuove tecniche, di immersione, che tendono a migliorare la sicurezza i consumi e più precisamente l’asseto! Di queste tecniche uno dei punti forti è la risalita in libera, cioè senza contatto con cime od altro.
Durante un immersione, fatta in questi giorni, sapevo esserci, in barca con me, un paio di persone che hanno frequentato un seminario, atto ad insegnare le tecniche sopra citate.
Quindi il mio compagno ed io, al termine dell’immersione, non conoscendo tali tecniche e non essendo sub all’avanguardia, ci siamo avvicinati alla catena dell’ancora e a volte tenendola, a volte mollandola , abbiamo cominciato la nostra risalita, che prevedeva anche alcune tappe deco, sicuri che tanto gli altri non sarebbero certo risaliti lungo la catena!
Ma di li a poco, ci accorgiamo che le cose non stavano affatto così, infatti li vediamo risalire lungo la catena tenendosi ad essa, a quel punto il mio compagno ed io ci guardiamo e decidiamo di effettuare noi, la risalita in libera, lasciando agli altri la sicurezza della catena.
Noi, non siamo esperti di tale tecnica, ma ce la caviamo egregiamente, ma gli esperti?