mercoledì 20 agosto 2008

una domenica da Roland...




Le nuvole all’orizzonte e la preoccupazione del traffico di rientro non fermano certo i due fratelli, che anche domenica si sono avventurati in quel di Cavo all’Isola D’elba, per fare un immersione con il Cavo diving capitanato dall’evergreeen Roland!
Saltando i preliminari della partenza, arriviamo a Cavo con l’aliscafo attorno alle 9.00 e ci accorgiamo che soffia un leggero scirocco il quale ci obbligherà certamente a navigare verso nord per poter trovare un ridosso.
Infatti arrivati al diving, il quale per le estati calde ha una logistica d’eccellenza, visto che è situato nel giardino dell’hotel Cristallo, dove fa da padrona l’ombra di piante d’alto fusto, subito Roland ci informa che faremo lo Scoglietto di Porto Ferraio. Mentre ci prepariamo per trasferirci sulla barca ecco che arriva una nostra conoscenza, il quale ci informa che fa da guida, proprio in quel diving, infatti poi sarà proprio lui a “portarci” in immersione.
Partiamo con il gozzo di Roland attorno alle 10.00 e durante la navigazione che durerà all’incirca una ora, il mare anche se non è calmo non minaccia burrasca, infatti tutta la navigazione si svolge senza intoppi! Gettiamo l’ancora vicino allo scoglietto ed alla parete che andremo a visitare, tutti pronti e giù per 50 minuti d’immersione, dove incontriamo varie Cernie, una Musdella alcuni Scorfani ed altre varietà di pesce.
Essendoci immersi per primi, usciamo anche per primi e ci accorgiamo che il mare inizia a montare, di li a poco anche gli altri risalgono, e subito il capitano, chide di risalire il più in fretta possibile, perché la barca si sta avvicinando pericolosamente a gli scogli, tutti a bordo ed inizia a salpare l’ancora, qui arriva l’intoppo, l’ancora sembra incastrata e lo scoglio si fa pericolosamente vicino, l’argano tira ma l’ancora non si salpa, prova che ti riprova, si rompe la parte che tiene in guida la catena, prima che essa arrivi all’argano.
A questo punto non è più possibile salparla con l’argano, visto che la catena non è mantenuta in guida dall’apposito oggetto,una persona si prepara per scendere a constatare la situazione, ma prima che essa si tuffi intervengo io, e dico : Ragazzi proviamo a salparla a mano. Subito il fratello la guida di cui ho parlato prima ed io incominciamo a tirare, durante lo sforzo, facciamo ogni tanto una pausa assicurando la catena ad una bitta. Dopo qualche pausa e molto tirare ecco che sentiamo alleggerire la forza di trazione, l’ancora è libera finalmente, ancora un piccolo sforzo e la issiamo a bordo, la gente in barca gioisce, possiamo finalmente trarci d’impaccio.
Partiamo con il mare non proprio tranquillo, il gozzo rolla, infatti io mi faccio anche un bel volo dalla seduta al fondo della barca, senza conseguenze per fortuna!
Ed ecco che si conclude l’avventura all’Elba, felici di aver fatto una bellissima immersione ed un salvataggio in estremis, ma un po’ rammaricati per l’incidente alla barca.
Tutto sommato è stata una giornata positiva, passata all’insegna del buon umore e dell’allegria, come sempre in questi casi, dove l’amicizia fa da padrona nel divertimento!

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